Il Vangelo è sempre valido?

Premessa

«Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il Vangelo di Dio e dicendo: Il tempo è vicino e il Regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al Vangelo» (Vangelo di Marco 1:14-15)

Il termine Vangelo deriva dal greco euanghèlion, che significa lieta notizia, buon annuncio; e il buon annuncio di cui si parla nel suddetto passo biblico è che Gesù è venuto sulla terra a portare la salvezza eterna a tutti coloro che accettano Cristo come loro Signore e Salvatore: «E l’angelo disse loro: Non temete, perché, ecco, il buon annuncio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà: oggi, nella città di Davide, v’è nato un Salvatore, che è Cristo, il Signore» (Vangelo di Luca 2:10-11)

Dal termine Vangelo deriva il verbo evangelizzare, che significa portare a tutte le persone questo buon annuncio affinché abbiano la possibilità di conoscerlo e decidere se rifiutarlo o accettarlo. Ma Vangelo è anche tutto il Nuovo Testamento – la seconda sezione della Bibbia, dopo la Bibbia ebraica o, per i cristiani, Antico Testamento – e comprende l’opera storica di Gesù, i suoi insegnamenti, la dottrina apostolica, la predicazione nel I sec. d.C. e le profezie divine riguardo all’avvenire.

Sette punti basilari circa il Vangelo

1. La sua origine. Il Vangelo non è stato ideato da alcuna mente umana ma è stato Gesù Cristo – il Figlio di Dio – a rivelarlo agli Apostoli, che ce lo hanno tramandato: «Non cessiamo di rendere grazie a Dio perché, avendo ricevuto da noi la Parola di Dio, l’avete accolta non come parola di uomini, ma com’è veramente, quale Parola di Dio, che opera efficacemente in voi che credete» (1Lettera ai Tessalonicesi 2:13)

2. I fatti che presenta. Non ci sono dubbi sull’esistenza terrena di Gesù, perché gli Apostoli lo hanno visto e toccato e molti dei fatti accaduti e dei miracoli che ha compiuto sono storicamente riscontrabili: «Non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della Sua Maestà» (2Lettera di Pietro 1:16)

3. Il suo scopo. Scopo del Vangelo non è di farci star meglio psicologicamente (anche se questo è senz’altro un benefico effetto derivato) né di risolvere i nostri problemi materiali, ma di salvarci l’anima tramite una fede obbediente e operante: «Perciò, deposta ogni lordura e resto di malizia, ricevete con ogni mansuetudine la Parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre» (Lettera di Giacomo 1:21)

4. La sua comprensibilità. Gesù parlava sia agli intellettuali e ai “grandi” del suo tempo sia alle persone più umili e semplici, e questo dimostra che tutti possono comprendere e accogliere il Vangelo; bastano buona volontà e un po’ di seria applicazione nel volerlo studiare: «Perché non vi scriviamo altre cose, se non quelle che potete leggere o comprendere; e io spero che le comprenderete fino in fondo» (2a Lettera ai Corinzi 1:13).

5. La sua efficacia perenne. Il Vangelo contiene delle Verità sempre attuali che – come disse Gesù – non passeranno mai, non smetteranno mai di essere valide e necessarie: «Poiché ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba si secca, e il fiore cade, ma la Parola del Signore permane in eterno» (1a Lettera di Pietro 1:24-25).

6. La sua completezza. Ciò che è completo è anche sufficiente ed il Vangelo è tale perché lo Spirito Santo ha guidato gli Apostoli nella completa Verità, come dice Gesù nel seguente passo: «Queste cose vi ho detto, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio Nome, vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che vi ho detto» (Vangelo di Giovanni 14:25-26).

7. La sua unicità. Il Vangelo è unico perché unica è la rivelazione di Dio. Ci sono, invece, molte contraffazioni, aggiunte o sottrazioni che gli uomini hanno operato nel corso dei secoli su quel Vangelo originario predicato nel I sec. d.C. e che ancora oggi lo si trova scritto nella Bibbia: «Io lo dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo Libro [la Bibbia]: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo Libro; e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del Libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita [la vita eterna] e della città santa, delle cose scritte in questo Libro» (Apocalisse 22:18-19)

Conclusione

La confusione religiosa non è volontà di Dio: è stato l’uomo che, per cercare novità e per voler attenersi alle proprie sbagliate tradizioni umane, ha contraffatto la Parola del Signore, la sola in grado di salvare l’anima di chiunque lo voglia. Per concludere, allora, riportiamo le parole dell’Apostolo Paolo: «Come l’abbiamo detto prima d’ora, torno a ripeterlo anche adesso: Se alcuno vi annunzia un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto» (Lettera ai Galati 1:9).

Sergio Narduzzi – Italo Tazza

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