Il bue e l’asinello

Il presepio (dal latino praesepe, “recinto chiuso”), viene presentato come la rappresentazione plastica (a volte, però, lo si fa con persone e animali veri) della nascita di Gesù, secondo i racconti evangelici, e dell’adorazione dei Magi (per quanto riguarda i Magi, vedi sopra). Il primo presepe risale a Francesco d’Assisi (Greccio, notte di Natale del 1223): si tratta quindi di una tradizione di molto posteriore rispetto al tempo di Gesù e degli apostoli e non vi è nel Nuovo Testamento alcun comandamento o esempio che la possa legittimare (e lo stesso vale per il Natale). Tutti siamo da sempre abituati a vedere, nel presepe, il bue e l’asinello, e forse saremo sorpresi di sapere che non si fa cenno di essi nel Vangelo. Gesù bambino, fasciato, fu sì coricato in una mangiatoia, poiché la sua famiglia non trovò posto in albergo (Luca 2:6.12.16); ma se in quel frangente vi fossero animali, e quale tipo di animali, e quanti, il Vangelo non ce lo dice. Ancora una volta, invece di inventare iconografie e situazioni che stimolano facili quanto sterili sentimentalismi, sarebbe bene attenersi alle Sacre Scritture, coglierne i veri significati e viverli.

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