La stragrande maggioranza della persone ritiene che uno dei più famosi detti di Gesù suoni così: Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi stessi. Si tratta senz’altro di un elevato principio (enunciato da antichi saggi prima di Cristo), ma il Vangelo, in realtà, ha apportato una novità enorme: “Come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro” (Luca 6:31), oppure, secondo la versione di Matteo 7:12: “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro”. In pratica, allora: Fate agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi stessi. Quest’ultimo principio comprende quello enunciato all’inizio, ma lo supera di gran lunga: non si tratta, infatti, di astensione (evitare di nuocere), bensì di azione, opera, sforzo positivo verso il prossimo. Forse non è un caso se, nella coscienza collettiva, ciò è stato in qualche modo obliterato, messo da parte. Dal Vangelo è facile capire, infatti, che non basta “non fare del male” per essere graditi a Dio (sempre a patto che davvero ci riusciamo, perché già questo non è così semplice), ma bisogna concretamente prodigarsi, attivarsi, impegnarsi, donarsi per il Regno di Dio: è proprio ciò che gli uomini, in genere, cercano di evitare, abituati come sono ad una religiosità di comodo.

Luoghi comuni
Il perdono
«Se tuo fratello pecca contro di te, riprendilo; e se si pente, perdonagli» (Luca 17:3). Che cosa c’entra questa frase di Gesù coi “luoghi comuni” che