Definizione
Il termine “Bibbia” deriva dal greco e significa “i libri”. In effetti, la Bibbia (comunemente chiamata anche Sacra Scrittura) è un libro composto da tanti libri, scritti nel corso di un lunghissimo periodo storico (circa 1400 anni), eppure legati da un comune progetto, la cui continuità è stata garantita da Dio.
L’ispirazione
Egli ha infatti guidato, o come suol dirsi “ispirato” i vari profeti e scrittori sacri nella stesura dei testi. Tali testi, dunque, sono stati materialmente scritti da uomini, e sono indubbiamente specchio delle loro diverse e peculiari attitudini, oltre che dell’ambiente e del contesto storico in cui essi sono vissuti; ma ciò non toglie che è il messaggio divino ciò che essi portano, un messaggio spirituale che – in quanto tale – rimane eternamente valido, sempre attuale.
Come ha scritto l’apostolo Pietro nella sua prima lettera, al capitolo 1, versetto 24: “Ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno”. L’apostolo Paolo, a sua volta, ci assicura che “ogni Scrittura [della Bibbia] è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (seconda lettera di Paolo a Timoteo 3:16-17).
La lingua e la struttura
Le lingue originali in cui è stata scritta la Bibbia sono l’ebraico l’aramaico per l’Antico Testamento; il greco per il Nuovo Testamento.
L’Antico Testamento è la prima grande sezione della Bibbia, che inizia col libro chiamato “Genesi” e termina con quello dell’ultimo profeta prima di Cristo (Malachia). La seconda grande sezione, il Nuovo Testamento, inizia con la venuta di Cristo e termina col libro profetico dell’Apostolo Giovanni chiamato “Apocalisse” (o “Rivelazione”).
L’Antico Testamento
L’Antico Testamento comprende 39 libri. I primi cinque (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio), scritti sotto l’autorità di Mosè, il grande profeta e condottiero di Israele, vengono generalmente chiamati “Pentateuco” (che significa “cinque astucci”, perché gli scritti, su papiro o pergamena, venivano conservati in appositi contenitori) e in essi troviamo la “Legge di Mosè” (i dieci Comandamenti e tutte le altre prescrizioni morali e rituali del popolo eletto, Israele).
Vi sono poi i libri cosiddetti “storici”, che narrano varie vicende del popolo di Dio (ad esempio, i libri di Samuele o dei Re), altri che raccolgono preghiere, invocazioni, principi di saggezza spirituale (es. Salmi, Proverbi), altri che riportano la predicazione dei profeti (es. Isaia, Geremia, Daniele, Malachia).
Il Nuovo Testamento
Il Nuovo Testamento comprende 27 libri, a partire dai quattro Vangeli (Matteo, Marco, Luca, Giovanni), per proseguire con gli Atti degli Apostoli (in pratica, la nascita e lo sviluppo della Chiesa di Cristo nel I secolo), le Lettere apostoliche (es. lettere di Paolo ai Corinzi, agli Efesini, a Timoteo) e, come già detto, l’Apocalisse di Giovanni.
Quale traduzione?
E’ importante sapere che la Bibbia è una sola. Non esiste, come molti pensano, una Bibbia diversa per le diverse confessioni religiose (gruppi protestanti, cattolicesimo romano o ortodosso, mormoni, ecc.). Esistono invece, per forza, diverse traduzioni: per essere letta nelle lingue moderne, infatti, la Bibbia deve ovviamente essere tradotta. Molte (e in genere molto buone ed accurate) sono le traduzioni (o “versioni”) disponibili, eseguite da autori di diverse tendenze confessionali. Noi della Chiesa di Cristo di Udine consigliamo in particolare la “Diodati” e la “Luzzi” (dal nome dei traduttori), non solo perché sono versioni fedeli, ma anche perché sono prive di note esplicative, il che ci sembra più corretto. Fra le pochissime da sconsigliare segnaliamo quella dei “testimoni di Geova”, che presenta in diversi punti delle clamorose alterazioni dei testi originali.
I libri deuterocanonici
Sottolineiamo inoltre il fatto che le versioni cattoliche aggiungono all’Antico Testamento altri sette libri (es. quelli dei Maccabei), i quali in realtà non fanno parte della Bibbia: s’è trattato di una scelta che, come devoti delle Sacre Scritture, non possiamo condividere.
Per una facile ricerca
Ogni libro della Bibbia è stato suddiviso in capitoli e versetti, per facilitare la ricerca e la citazione dei vari passi. Ad esempio, se voglio indicare la prima lettera di Pietro, capitolo 1, versetto 24, scriverò: 1Pietro (oppure I Pietro) 1:24 (oppure 1,24); se voglio indicare più versetti consecutivi, scriverò 1Pietro 1:20-25; se voglio indicare più versetti sparsi in uno stesso capitolo, 1Pietro 1:5.20.24. Per comodità si possono anche usare delle abbreviazioni; ad esempio: Matteo = Mt; 1Pietro = 1Pt; 1Corinzi = 1Cor; Deuteronomio = Dt; 1Samuele = 1Sam, e via dicendo.
Importanza della Bibbia
La Bibbia, come abbiamo già accennato, è necessaria e sufficiente per conoscere la volontà di Dio in ordine al nostro rapporto con lui e alla nostra salvezza (leggi ad esempio Apocalisse 22:18-19). Essa ci esorta ad attenerci sempre a quanto vi è scritto, senza nulla aggiungere e nulla togliere. Essere semplici e veri Cristiani significa dunque mettere in pratica la Parola del Signore senza aggiungere alla Sacra Scrittura altre fonti d’autorità parallele (gerarchie, tradizioni, credi, concili, teologie, filosofie, società-guida e via dicendo). Per il Cristiano, l’Antico Testamento è Parola di Dio quanto il Nuovo, con l’avvertenza però che il primo è servito di preparazione al secondo, e dunque serve principalmente a comprenderlo ed a spiegarlo, essendone l’anticipazione storica secondo il piano di salvezza di Dio. Il Cristiano dunque si fonda innanzitutto sul Nuovo Testamento, letto e praticato come prodotto finale dell’Antico; il Nuovo Testamento dà dunque senso e compimento a tutta la Bibbia.