Chi partecipa alla Cena del Signore?
Ho saputo che, nel vostro servizio di culto domenicale, solo i membri della Chiesa di Cristo prendono il pane ed il vino durante il rito della “Cena del Signore” (1Corinzi 1:20), dai cattolici chiamata “Eucarestia”. So anche, però che voi non la ritenete un sacramento, bensì solo un memoriale. Se dunque, secondo voi, non sono il vero corpo e il vero sangue di Gesù quelli che si prendono durante la “Cena”, perché non consentite a coloro che non fanno parte della vostra Chiesa di partecipare con voi?
Si diventa cristiani col battesimo in Cristo (fatto cioè nella fede in Cristo Figlio di Dio e Salvatore e della Sua risurrezione, ravvedendosi per ottenere il perdono dei propri peccati, secondo una scelta consapevole e per immersione – “battezzare” significa infatti, letteralmente, “immergere”) e nello stesso modo s’entra a far parte della Chiesa di Cristo (Atti degli Apostoli 2:37-39.47). Fare parte della Chiesa significa partecipare al corpo mistico di Cristo, essere membra spirituali del Suo corpo che è, appunto, la Chiesa, l’insieme dei cristiani (1Corinzi 12:12ss.).
Diventare cristiani dà luogo a diritti (es.: perdono dei peccati, libero accesso al Padre per mezzo di Cristo, qualità di figlioli adottivi di Dio in Cristo, promessa della vita eterna, partecipazione e lavoro nel Regno, comunione spirituale con Dio e con gli altri fratelli, ecc…) ed a doveri (partecipazione e lavoro nel Regno di Dio – è un diritto-dovere -, frutti degni del proprio ravvedimento e quindi comportamento secondo le regole evangeliche, frequenza alle assemblee, aiuto alla Chiesa ed ai fratelli nel bisogno – ovviamente, sempre su un piano di libera disponibilità nei confronti degli uomini -, partecipazione diretta al culto, ecc.).
La Cena del Signore non è “sacramento” nel senso cattolico del termine, ma è, come dice la Parola di Dio, proprio un memoriale (Luca 22:19; 1Corinzi 11:24; cfr. Esodo 12:14.26-27 per la Pasqua ebraica). Si noti che Gesù, nella sua lingua (l’aramaico), non aveva modo di dire “rappresenta”, ed era quindi usanza dire “questa cosa è” per affermare “sta per”, “simboleggia” (vi sono molti altri casi simili nella Bibbia: es. Genesi 41:26-27; Deuteronomio 6:20; Daniele 4:22; 1Corinzi 10:3ss., ecc.). Luca dice inoltre che il calice è il nuovo patto (Luca 22:20): ovviamente, un calice non “è” un patto né si trasforma materialmente in esso. Ciò non toglie che “il calice della benedizione, che noi benediciamo” è “partecipazione con il sangue di Cristo”, e il pane è “partecipazione con il corpo di Cristo” (1Corinzi 10:16-17). Dunque, solo coloro che sono entrati a far parte di Cristo con l’unico e vero battesimo biblico (che non è quello cattolico!) partecipano di Cristo (Galati 3:27) e dunque del pane e del calice. Non si tratta di cieco esclusivismo o settarismo: è la persona stessa che frequenta la Chiesa ed accoglie la predicazione del Vangelo a comprendere di dover diventare parte del corpo di Cristo per condividerne oneri e onori.
Ovviamente, se un ospite insiste per prendere comunque pane e vino, nessuno glielo impedisce; ma, se non ha obbedito al Vangelo, se non s’è cioè convertito, a nulla gli giova, anzi: “Chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore” (1Corinzi 11:27). Gesù celebrò l’Ultima Cena coi suoi discepoli (Matteo 26:17ss e passi paralleli), e ancora oggi, in senso spirituale, Egli vuole fare lo stesso. Chiunque può intervenire alle nostre riunioni, che sono pubbliche proprio per questo. Ma la Cena del Signore è l’atto che sancisce la comunione fra quelli che hanno la stessa fede e di costoro con Dio, e dunque, per partecipare ad essa, bisogna sentirsi ed essere in tale comunione. Un cattolico, ad esempio, che non può condividere molte delle cose che predichiamo e pratichiamo (poiché per noi l’Autorità in religione è solo la Scrittura, e non la tradizione e la teologia cattoliche), non può, se vuole essere coerente, sentirsi in comunione con noi, né noi con lui. Il che non toglie, ovviamente, né l’amicizia, né la stima né il rispetto dal punto di vista umano.
Ricordiamo, in conclusione, che il concetto cattolico di sacramento non esiste nella Bibbia, e che, forse, un cattolico dovrebbe preoccuparsi di più del perché nella propria Chiesa la cosiddetta Eucarestia non si svolga secondo i dettami del Signore. Solo il prete, infatti, prende il vino, tanto per fare un esempio…
Spero di aver risposto abbastanza esaurientemente, ma – a Dio piacendo – avremo tempo per eventualmente proseguire. A presto.