Nella seconda lettera di Paolo ai Corinzi (12:7) si afferma che all’apostolo fu conficcata una “scheggia nella carne”, una forte sofferenza, affinché non insuperbisse per l’eccellenza delle rivelazioni che gli erano state date da Dio. Il testo afferma che fu Satana a colpire Paolo in quel modo. Perché? Secondo il pensiero di Satana, non sarebbe stato meglio se Paolo fosse diventato orgoglioso? Non è interesse del diavolo che le persone insuperbiscano e quindi si allontanino da Dio?
Satana fa molte cose con la convinzione di far cadere i credenti, ma spesso le sue iniziative gli si ritorcono contro perché Dio è ovviamente più sapiente e potente di lui. Vedi ad esempio il caso di Gesù (Satana pensava di riuscire a vincere con la crocifissione, ma proprio la croce divenne strumento di salvezza: il Padre sa, lascia fare, e tramuta il male in bene), oppure il caso di Giobbe (Dio lascia che Satana tenti continuamente e ferocemente Giobbe, il quale spesso vacilla ma, alla fine, supera le difficoltà e si ritrova spiritualmente molto più saldo e benedetto di prima; Satana era convinto di far crollare Giobbe, mentre Dio usava l’azione demoniaca per farlo crescere e maturare come credente); gli esempi biblici potrebbero ovviamente continuare. Anche nel caso di Paolo, Dio consente a Satana di tentare fortemente l’apostolo, ma con lo scopo di far sì che l’esito sia non una disfatta del proclamatore del Vangelo, bensì un ausilio spirituale, tenendo sempre presente il passo di 1Corinzi 10:13, secondo il quale “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate superare”. La lettera di Giacomo (1:12) dice inoltre: “Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano”.