Il Battesimo da adulti

  • Come e quando vi battezzate?
  • Con quale scopo?
  • Come fa ad avere un valore il vostro battesimo se non viene amministrato da un sacerdote?

Da adulti…
Ci battezziamo da adulti poiché l’unico tipo di battesimo insegnato e praticato da Gesù, dagli Apostoli e dai primi Cristiani è quello fatto da adulti. Il Vangelo infatti insegna che può battezzarsi, e quindi convertirsi a Cristo, solo chi ha prima ascoltato la predicazione della Parola di Dio ed ha consapevolmente deciso di seguire il Signore per il resto della propria vita (Matteo 28,18-20 – I Lettera di Pietro 3,21).

…per immersione…
“Battesimo” in greco (la lingua in cui fu scritto il Nuovo Testamento) significa immersione. Infatti, l’unica forma di battesimo praticata nel Nuovo Testamento è quella per immersione completa in acqua, e così facciamo anche noi.

…per diventare cristiani!
Il momento in cui una persona decide di battezzarsi, e dunque di DIVENTARE Cristiana, è scelto dalla persona stessa: c’è chi ha bisogno di lunghi periodi di riflessione, di confronto con credenze passate e di travaglio interiore, ma c’è anche chi è pronto a decidere di aderire a Cristo in tempi molto brevi; dipende dalle attitudini, dalle esperienze passate e dalla capacità di comprensione e di scelta di ognuno.

Requisiti
I requisiti richiesti per potersi battezzare sono:

  • credere a Cristo quale Figlio di Dio e unico Signore e Salvatore;
  • impegnarsi a seguirlo in tutti i suoi insegnamenti;
  • pentirsi dei peccati commessi fino al momento del battesimo stesso.

Il peccato: “originale” o “personale”?
Il battesimo non è fatto per togliere – come afferma il Cattolicesimo – il peccato originale di Adamo ed Eva, ma per cancellare i peccati dei quali chi si battezza è individualmente e direttamente responsabile di fronte a Dio (Atti degli Apostoli 2,38 e 22,16).

Solo così si fa parte della Chiesa
Il battesimo, così concepito ed attuato, ci fa diventare Cristiani, immettendoci nella famiglia di Dio, ossia la Chiesa di Cristo. La Chiesa di Cristo è semplicemente l’insieme dei Cristiani, una famiglia spirituale in cui vivere crescendo nella comprensione e nella pratica della Verità, e la cui caratteristica deve essere quella di osservare i comandamenti di Dio amandosi gli uni gli altri come Cristo ha amato i suoi discepoli, vivendo nell’unità e nella concordia come in un unico ed armonico corpo (Giovanni 13,34-35).

Sempre nel Vangelo secondo Giovanni, al capitolo 1, versetto 12, troviamo scritto che grazie a Gesù abbiamo il “diritto di DIVENTARE figli di Dio”, ossia suoi “familiari”; da un punto di vista spirituale, infatti, l’uomo è separato da Dio a causa dei peccati commessi (Paolo agli Efesini 2,1-3) e solo grazie al pentimento e alla conversione può riconciliarsi col Creatore.

Ecco perché questo vero battesimo, che è il momento decisivo del cammino verso il Signore, ci salva donandoci il perdono e facendoci entrare nel regno di Dio (Vangelo di Marco 16,16; Paolo ai Colossesi 1,13).

Chi sono i sacerdoti?
Nel battesimo non conta tanto chi battezza, ma CHI SI BATTEZZA: chi battezza non ha alcun potere né alcun ruolo particolare: qualunque uomo già diventato Cristiano può essere un battezzatore. Ciò che conta è la fede obbediente di chi si converte, fede di fronte alla quale nulla e nessuno può impedire di far cogliere la salvezza donata da Cristo grazie al suo sacrificio e alla sua resurrezione.

Fra l’altro, il Nuovo Testamento non conosce alcuna distinzione dei Cristiani in “sacerdoti” e “non sacerdoti”, considerandoli tutti in grado di partecipare direttamente – grazie a Cristo – ad ogni aspetto della vita religiosa che il Signore vuole farci condurre in semplicità e serietà.

E’ necessario battezzarsi più volte?
Un’altra domanda che a questo punto ci viene spesso rivolta (approfittiamo dunque dell’argomento per rispondere) è la seguente: “Se il battesimo cancella i nostri peccati passati, dobbiamo ribattezzarci ogni volta che commetteremo dei peccati anche in futuro?”. La risposta è no, in quanto col battesimo, quello vero, entriamo in una vera relazione con Dio e abbiamo dunque la possibilità di chiedergli perdono in preghiera proprio tramite Gesù.

Ciò non significa, ovviamente, che una volta diventati Cristiani si possa peccare quanto si vuole, affermando superficialmente: “tanto Cristo ci perdona”! Anzi, chi diventa Cristiano deve vivere le proprie giornate sforzandosi di essere sempre migliore e dunque sempre meno peccatore, anche se non gli sarà mai possibile diventare perfetto: ma è proprio per questo che Cristo è morto per noi, per rimediare alla impossibilità di salvarci da soli.

Un Cristiano che “approfitta”, diciamo così, della bontà e della grazia di Dio, finirà senz’altro male, perdendo la fede o subendo comunque il giudizio negativo di Dio, come sia la Sacra Scrittura che l’esperienza ci insegnano. Quando un Cristiano, pur facendo del proprio meglio, commette dei peccati, deve chiedere perdono al Padre celeste e alle persone contro le quali ha mancato, e Dio avrà pietà di lui (I lettera di Giovanni 1,9).

Valerio Marchi

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